Cronache di ordinarie giornate di pesca

sabato 6 marzo 2010

RockFishing invernale

Visto che non mi andava di lasciare il blog vuoto fino alla prossima uscita, che in questo periodo ricco di impegni chissà quando sarà, riporterò pescate passate, ma comunque recenti, sempre del 2010. Questa risale a metà gennaio, classica giornata invernale fredda, abbastanza da dover scendere in scogliera con la tuta da sci. Arrivo in riva al mare che manca un ora al tramonto del sole, abbastanza tempo per preparare l'attrezzatura con la massima calma. Vista la giornata calma e con alta pressione, un mare talmente piatto che sembra di pescare in laghetto, non vedo alternative o altre possibilità all'idea di tentare a spinning i calamari durante il calasole e di "sfidare" a braccio di ferro qualche grosso gronco durante la notte.
Ho con me una cannetta da spinning, ed una da RockFishing, la mia fedele ed indistruttibile Fireball S1.
Come il sole si avvicina all'orizzonte inizio a lanciare e recuperare un gamberetto finto, misura 4.0, per contrastare le forti correnti della zona, mentre l'altra canna già da un po' era in pesca innescata con due bei totani freschi appoggiati sul fondale roccioso.
Non è per farla breve, ma dopo soli due o tre lanci a spinning in cerca di calamari, è la canna a fondo che reclama la mia attenzione. La lenza madre dello 0,70 è visibilmente in bando, mi affretto per recuperarla, rimettere in tensione la lenza e tirare una violenta ferrata.

C'è.

Dopo lo strike inizia la parte più difficile di tutto il recupero, staccare il pesce dal fondo! Ma stavolta sono fortunato, sento il pesce che è a contatto con le rocce ma forse, vuoi perchè ancora non era entrato in tana, o perchè aveva scelto un pessimo rifugio, riesco a sollevarlo dal fondo senza grossi problemi (apparte per la mia schiena) e da li inizia l'avvicinamento alla superficie.

Difesa a cui non sono abituato, tanto tanto peso, qualche timida testata, e spostamenti laterali del pesce. Non potete immaginarvi (o forse si?) il mio stupore nel vedere sotto la superficie i magnifici colori di una cernia bruna!

Un pesce bellissimo che anche una volta a terra mostra minaccioso le sue armi, gonfiandosi ed alzando le sue pinne.





In una situazione normale avrei subito chiuso tutto e fatto ritorno a casa, ma visto che ero da poco arrivato continuo a pescare. Beh ormai dopo una cattura del genere ero convinto che la giornata fosse conclusa, ma invece no!! Nelle restanti due ore successive ho altre due belle botte di adrenalina, per due volte, due grossi gronchi mettono a dura prova la mia attrezzatura (e di nuovo la mia schiena) riuscendo però ad intanarsi e spezzarmi il finale.

Vabbè, la mia soddisfazione ormai era già presa.



Alla prossima.

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