Ore 5:20, la sveglia suona.
Durante la notte la tenda mi è crollata addosso, forti raffiche dovute ad una perturbazione lontana hanno allentato i tiranti.
Non ho sentito una mazza e mi sveglio confuso avvolto dal telo come un insaccato.
I fulmini in lontananza mi fanno sperare in una mattinata ricca di attività, e barcollante con la mia attrezzatura mi dirigo verso la postazione.
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giovedì 19 maggio 2016
martedì 15 settembre 2015
One-Night-Report
Per tenere vivo il blog ho deciso di fare qualcosa di diverso, andare a pesca già con l'idea di scriverci un report, senza la minima idea di quello che succederà e con tutte le incertezze di punteggiatura del caso. Come ai vecchi (ormai vecchissimi) tempi mi terrò la macchina fotografica sempre a tiro per fotografare qualunque dettaglio possa ricordare al meglio la giornata.
Bene allora, vediamo che ne esce fuori... preso atto che non ci sarà la minima instabilità meteorologica e che farà un caldo cane, decido di andare a passare una nottata in scogliera, includendo ovviamente tramonto e alba.
Arrivo sullo spot dopo la solita camminata massacra articolazioni, tutto sudato e puzzolente, con la sola voglia di farmi la cena e dormire, ma ormai ci sono, non posso tirarmi indietro... e poi che cavolo scriverei sul blog ?
Prima di iniziare mi guardo un po' intorno... boa da tramaglio a 30 metri e altre due nei dintorni, segno che sicuramente ho la punta circondata, luna piena e assenza di correnti. Ottimo direi, se cappotto ho una marea di scuse per giustificare il mio fallimento.
Bene allora, vediamo che ne esce fuori... preso atto che non ci sarà la minima instabilità meteorologica e che farà un caldo cane, decido di andare a passare una nottata in scogliera, includendo ovviamente tramonto e alba.
Arrivo sullo spot dopo la solita camminata massacra articolazioni, tutto sudato e puzzolente, con la sola voglia di farmi la cena e dormire, ma ormai ci sono, non posso tirarmi indietro... e poi che cavolo scriverei sul blog ?
Prima di iniziare mi guardo un po' intorno... boa da tramaglio a 30 metri e altre due nei dintorni, segno che sicuramente ho la punta circondata, luna piena e assenza di correnti. Ottimo direi, se cappotto ho una marea di scuse per giustificare il mio fallimento.
giovedì 22 gennaio 2015
Onde Corse - Vol. II
Un'altra giornata Corsa è appena iniziata, questa volta mi sono alzato prima del solito, durante la notte il cielo si è riempito di nuvole che, bloccando ogni raggio di luce proveniente dal'alto , rendono tutto l'ambiente circostante totalmente oscuro. Sono diversi giorni consecutivi che faccio le albe e ormai, oltre ad essere diventata un'abitudine, non mi pesano più.
Oggi però è diverso, il rumore delle onde si fa sentire già dalla strada, inaspettatamente nelle ore notturne si è alzato il mare. Qui nella costa ovest il moto ondoso fa un po' come gli pare ed è molto difficile da prevedere.
Scendo in scogliera, non si distingue nulla a parte il bianco delle schiumate e durante i lanci a luce spenta sono costretto a non muovere i piedi tanto che non si vedono manco i dislivelli del suolo. Anticipare l'alba però, ha portato bene, dopo poco infatti arriva la prima "botta" a bordo schiumata, ma la reazione della preda non è proprio come quella che ci si aspetta, si lascia recuperare a peso morto e reagisce solo con deboli strattoni. In altre situazioni avrei pensato ad un sacchetto mosso dalle onde, ma qui è una cosa che mi è capitata diverse volte.
Eccolo qua, l'ennesimo calamaro fatto con un long jerk, questa volta per di più in mareggiata e con una 4oz. Vallo a raccontare a chi ti spiega dell'importanza della sensibilità nell'eging...
Continuo a lanciare, sperando in un altro cefalopode, ma nulla fino a che non inizia ad esserci un po' di luce, momento in cui arriva la prima vera botta della giornata. E' un barra che anche oggi, puntuale, arriva a timbrare il cartellino. Brevissimo recupero ed è a terra, non è grosso ma neanche piccolo, ma in fondo posso ritenermi soddisfatto, il peso del cappotto non c'è più.
Una decina di minuti dopo, arriva il gemello, come ultima cattura di questa alba più schiumosa del solito.
Decido di prendermi una pausa, torno alla macchina, faccio con calma un'abbondante colazione e poi via verso il mare di nuovo a lanciare plastichetti.
Ho voglia di camminare, e ne approfitto di questo surplus di energie per spostarmi in una zona più isolata della scogliera che è pure maggiormente esposta al moto ondoso. La giornata è strana, grigia, una cappa enorme di nebbia copre completamente più di metà Corsica, non c'è un alito di vento, l'aria è pesante e fa un caldo cane per essere Dicembre.
Adesso che c'è luce ho modo di realizzare che il mare è un vero spettacolo, l'onda lunga crea un risaccone lento ma potente, un moto ondoso con cui è meglio non scherzare su scogliere a picco come quelle dove mi trovo. Ma basta contemplare il mare, è passata più di un'ora dall'ultimo lancio ed è giunto il momento di ricominciare.
Monto un minnow ben palettato e mi piazzo nel centro di un correntone schiumoso che crea una striscia bianca che si allunga verso il largo per una quindicina di metri. Primo lancio preciso al centro, si sente benissimo la spinta della corrente sulla paletta e pescare cosi è una goduria pazzesca.
L'esca si avvicina a terra, sta quasi entrando nel risaccone quando "qualcosa" la afferra da dietro e cerca di portarla con se verso il fondo. Non faccio in tempo a ferrare che ho già la canna addoppiata. La fortuna mi assiste da subito e l'onda in arrivo mi aiuta ad impedire al pesce di fare la prima fuga. Reagisco con prontezza a questo suo destabilizzamento e lo forzo portandolo con due pompate praticamente sotto i piedi. Adesso però la stessa onda che mi ha aiutato nei primi secondi di lotta ha rimbalzato sulle rocce e spinge con forza verso il largo, non posso far altro che assecondarla abbassando la canna e balzando in avanti. E' un attimo però, che mi ritrovo nuovamente a sfruttare il ringonfiamento del mare facendo leva con la mia St.Croix per riguadagnare i metri persi, il pesce non riesce a reagire, è avvolto completamente dalla schiuma e probabilmente disorientato, tira solo testate che però non riescono a frenare la sua corsa verso le rocce. Un attimo dopo è a terra, immobile.
Lo metto al sicuro in una pozza e lo guardo mentre sfoga tutte le sue energie che non è riuscito a sfruttare in combattimento. Il tutto sarà durato 7 o 8 secondi e sono abbastanza sicuro che non ha realizzato di essere in pericolo fino a che non si è ritrovato all'asciutto. Onestamente anche io non avevo coscienza di aver incannato un bellissimo dentice fino a che non è uscito dall'acqua.
La pescata è praticamente appena iniziata ed ho già svoltato, a pensarci bene non è che sia una cosa del tutto positiva, pescare appagati rende poco. Ma ormai sono qui e devo continuare.
Provo a cambiare esche, sondare ogni strato, con jig, minnow, gomme, ma nulla, sembra sparito tutto, fino a che, sul rimbalzo dal fondo sento che qualcosa si è attaccato al jig. E' piccolo, ma tira testate, sicuramente è un denticino, ma invece...
Come dicono gli esperti, se c'è una tanuta ce n'è sicuramente un'altra, insisto jiggando con più convinzione che mai, ma ovviamente non accade più nulla.
Decido di spostarmi, la scogliera è tosta e ogni spostamento obbliga a risalire la murata rocciosa, ricollegarsi al sentiero, trovare una zona senza troppa vegetazione e scendere nuovamente, e, per fare tutto ciò, servono sempre almeno15 - 20minuti e un bagno di sudore.
Quando finalmente riprendo a lanciare su long jerk arriva un'altra botta, violenta e cattiva con tanto di canna bloccata dopo la ferrata, ma purtroppo si slama subito e la sola idea che potrebbe essere stato un'altro dentice mi fa saltare i nervi. Provo a sbollire l'incazzatura cercando una nuova preda e quasi a volermi dare un contentino dopo un po' di lancia e recupera arriva ! Non è grossa ma vivace, sfrutta la risacca e mi fa divertire, fino a che non la faccio volare in scogliera. E' una riccioletta, nulla di che come pesce, ma a modo suo, mi ha dato più filo da torcere del dentice e dei barracuda.
Insisto ancora un po', ma inizia a farsi sentire la stanchezza e soprattutto la fame. Penso che in fondo possa andare bene cosi e per oggi termino la pescata.
Oggi però è diverso, il rumore delle onde si fa sentire già dalla strada, inaspettatamente nelle ore notturne si è alzato il mare. Qui nella costa ovest il moto ondoso fa un po' come gli pare ed è molto difficile da prevedere.
Scendo in scogliera, non si distingue nulla a parte il bianco delle schiumate e durante i lanci a luce spenta sono costretto a non muovere i piedi tanto che non si vedono manco i dislivelli del suolo. Anticipare l'alba però, ha portato bene, dopo poco infatti arriva la prima "botta" a bordo schiumata, ma la reazione della preda non è proprio come quella che ci si aspetta, si lascia recuperare a peso morto e reagisce solo con deboli strattoni. In altre situazioni avrei pensato ad un sacchetto mosso dalle onde, ma qui è una cosa che mi è capitata diverse volte.
Continuo a lanciare, sperando in un altro cefalopode, ma nulla fino a che non inizia ad esserci un po' di luce, momento in cui arriva la prima vera botta della giornata. E' un barra che anche oggi, puntuale, arriva a timbrare il cartellino. Brevissimo recupero ed è a terra, non è grosso ma neanche piccolo, ma in fondo posso ritenermi soddisfatto, il peso del cappotto non c'è più.
Una decina di minuti dopo, arriva il gemello, come ultima cattura di questa alba più schiumosa del solito.
Decido di prendermi una pausa, torno alla macchina, faccio con calma un'abbondante colazione e poi via verso il mare di nuovo a lanciare plastichetti.
Ho voglia di camminare, e ne approfitto di questo surplus di energie per spostarmi in una zona più isolata della scogliera che è pure maggiormente esposta al moto ondoso. La giornata è strana, grigia, una cappa enorme di nebbia copre completamente più di metà Corsica, non c'è un alito di vento, l'aria è pesante e fa un caldo cane per essere Dicembre.
Monto un minnow ben palettato e mi piazzo nel centro di un correntone schiumoso che crea una striscia bianca che si allunga verso il largo per una quindicina di metri. Primo lancio preciso al centro, si sente benissimo la spinta della corrente sulla paletta e pescare cosi è una goduria pazzesca.
L'esca si avvicina a terra, sta quasi entrando nel risaccone quando "qualcosa" la afferra da dietro e cerca di portarla con se verso il fondo. Non faccio in tempo a ferrare che ho già la canna addoppiata. La fortuna mi assiste da subito e l'onda in arrivo mi aiuta ad impedire al pesce di fare la prima fuga. Reagisco con prontezza a questo suo destabilizzamento e lo forzo portandolo con due pompate praticamente sotto i piedi. Adesso però la stessa onda che mi ha aiutato nei primi secondi di lotta ha rimbalzato sulle rocce e spinge con forza verso il largo, non posso far altro che assecondarla abbassando la canna e balzando in avanti. E' un attimo però, che mi ritrovo nuovamente a sfruttare il ringonfiamento del mare facendo leva con la mia St.Croix per riguadagnare i metri persi, il pesce non riesce a reagire, è avvolto completamente dalla schiuma e probabilmente disorientato, tira solo testate che però non riescono a frenare la sua corsa verso le rocce. Un attimo dopo è a terra, immobile.
Lo metto al sicuro in una pozza e lo guardo mentre sfoga tutte le sue energie che non è riuscito a sfruttare in combattimento. Il tutto sarà durato 7 o 8 secondi e sono abbastanza sicuro che non ha realizzato di essere in pericolo fino a che non si è ritrovato all'asciutto. Onestamente anche io non avevo coscienza di aver incannato un bellissimo dentice fino a che non è uscito dall'acqua.
Decido di spostarmi, la scogliera è tosta e ogni spostamento obbliga a risalire la murata rocciosa, ricollegarsi al sentiero, trovare una zona senza troppa vegetazione e scendere nuovamente, e, per fare tutto ciò, servono sempre almeno15 - 20minuti e un bagno di sudore.
Quando finalmente riprendo a lanciare su long jerk arriva un'altra botta, violenta e cattiva con tanto di canna bloccata dopo la ferrata, ma purtroppo si slama subito e la sola idea che potrebbe essere stato un'altro dentice mi fa saltare i nervi. Provo a sbollire l'incazzatura cercando una nuova preda e quasi a volermi dare un contentino dopo un po' di lancia e recupera arriva ! Non è grossa ma vivace, sfrutta la risacca e mi fa divertire, fino a che non la faccio volare in scogliera. E' una riccioletta, nulla di che come pesce, ma a modo suo, mi ha dato più filo da torcere del dentice e dei barracuda.
lunedì 12 gennaio 2015
Onde Corse - Vol. I
Prima di scrivere questo report, nel caso non fosse chiaro dal titolo, ci tengo precisare che mi trovavo in Corsica.
Si parte, è il primo giorno ufficiale in terra Corsa e già mi trovo ad affrontare onde e vento. La mareggiata è impegnativa, ma non troppo, le onde arrivano cattive lateralmente e l'irregolarità della costa permette di trovare tra uno sperone e l'altro qualche caletta dove rilassarsi un attimo riparati da vento e schizzi. L'euforia di trovarsi in una nuova scogliera mi impedisce di concentrarmi sulla pesca e per la prima ora non faccio altro che saltare senza la dovuta cautela da una roccia a l'altra, percorrendo centinaia di metri e lanciando poco poco.
Inizialmente non prendo nulla, manco un inseguimento di occhiata, e essendo in acque che dovrebbe essere molto più ricche delle mie mi impongo di darmi una calmata e fare le cose per bene.
Torno sui miei passi e noto da una postazione elevata un bellissimo giro di correnti con schiumata imponente decisamente interessante, ma come ho fatto a non notarlo prima?
Scendo con calma lungo la murata di roccia, mi posizione su quella che sembra la postazione migliore, do uno sguardo allo spot e via, primo lancio con long jerk: nulla. Faccio volare nuovamente l'esca leggermente più interna al flusso di corrente generato dalla risacca, nessun segnale fino agli ultimi 5 metri, poi dal nulla appare una sagoma scura che morde l'artificiale senza esitazioni, è un'occhiata gigantesca!! Penso. Ma mi rendo conto dopo poco che ho a che fare con qualcosa di diverso, sarà un saragone di quelli epici. Nonostante sia ormai arrivato sotto i piedi, il mare è cosi imbiancato che non riesco a vedere nulla che sia anche soltanto 5 cm sotto al superficie, aspetto un momento di cedimento della preda, poi do un colpo netto con la canna e alzo il pesce di peso.
Ah! Sorpresa !
Provo un attimo di vergogna per aver scambiato un dentice per un'occhiata... ma vabbè, sarà l'eta che avanza.
Il tramonto si avvicina, decido di mettermi in una punta e fermarmi li, di camminare non ne posso davvero più, e poi la forza del mare sta diminuendo.
Con il calare del sole accostano i classici barracuda serali, ne faccio qualcuno sul kg, altri si slamano durante il recupero, ma ad un tratto, proprio nel momento in cui l'esca entra nella schiumata, arriva una botta un po' diversa dal solito, ed esce, come ciliegina sulla torta per arricchire ulteriormente la giornata, pure una spigola!
Direi che posso ritenermi soddisfatto, potrei concludere subito la serata ma ormai opto per restare fino all'ultimo, le pescate in Corsica non si interrompono. La scelta si rivelerà azzeccata, l'attività dei barracuda non era ancora terminata ed infatti prima della fine esce un altro discreto esemplare.
Alla prossima mareggiata Corsa. :)
Si parte, è il primo giorno ufficiale in terra Corsa e già mi trovo ad affrontare onde e vento. La mareggiata è impegnativa, ma non troppo, le onde arrivano cattive lateralmente e l'irregolarità della costa permette di trovare tra uno sperone e l'altro qualche caletta dove rilassarsi un attimo riparati da vento e schizzi. L'euforia di trovarsi in una nuova scogliera mi impedisce di concentrarmi sulla pesca e per la prima ora non faccio altro che saltare senza la dovuta cautela da una roccia a l'altra, percorrendo centinaia di metri e lanciando poco poco.
Inizialmente non prendo nulla, manco un inseguimento di occhiata, e essendo in acque che dovrebbe essere molto più ricche delle mie mi impongo di darmi una calmata e fare le cose per bene.
Torno sui miei passi e noto da una postazione elevata un bellissimo giro di correnti con schiumata imponente decisamente interessante, ma come ho fatto a non notarlo prima?
Scendo con calma lungo la murata di roccia, mi posizione su quella che sembra la postazione migliore, do uno sguardo allo spot e via, primo lancio con long jerk: nulla. Faccio volare nuovamente l'esca leggermente più interna al flusso di corrente generato dalla risacca, nessun segnale fino agli ultimi 5 metri, poi dal nulla appare una sagoma scura che morde l'artificiale senza esitazioni, è un'occhiata gigantesca!! Penso. Ma mi rendo conto dopo poco che ho a che fare con qualcosa di diverso, sarà un saragone di quelli epici. Nonostante sia ormai arrivato sotto i piedi, il mare è cosi imbiancato che non riesco a vedere nulla che sia anche soltanto 5 cm sotto al superficie, aspetto un momento di cedimento della preda, poi do un colpo netto con la canna e alzo il pesce di peso.
Ah! Sorpresa !
Provo un attimo di vergogna per aver scambiato un dentice per un'occhiata... ma vabbè, sarà l'eta che avanza.
Rilancio gasatissimo nello stesso punto e... Track. Si spacca l'apicale della canna. Disastro! Torno alla base (30 minuti di cammino), pranzo, riposino, altra camminata e di nuovo in pesca.
Il mare è sempre da manuale, anche se il vento inizia a calare. Voglio dare nuovamente fiducia ai long jerk, e cosi faccio. Non ci vorrà molto prima di vedere un inseguimento, questa volta un barracuda che però nonostante sembrava sempre ad un attimo dal mordere, non si decide. Tento qualcosa di alternativo, testina piombata con gomma. Magari esce un'altro dentice. La botta non tarda ad arrivare, attacco sotto riva, con la lenza praticamente verticale, durante lo stop finale, bellissimo! Non è il dentone che cercavo, ma un barracuda niente male, salpato di arroganza senza possibilità di replica subito dopo la botta.
Al lancio successivo altro attacco di barracuda, solo che questo non ci rimane. E sono a due keitech distrutte, maledizione. Ma devo ammettere che questo è il miglior modo di rovinare le gomme che abbia mai provato.
C'è un momento di pausa, i pesci sembrano spariti e nonostante i numerosi spostamenti e i cambi di esca di botte neache a parlarne, poi, in un tratto di scogliera abbastanza insignificante, su Tide Minnow arriva un'altro cuda diurno. Nonostante di questi pesci ne abbia presi a centinaia, prenderli cosi a sole alto mi dà una piacevole sensazione di novità.
Ah! Beati gli isolani...!Il tramonto si avvicina, decido di mettermi in una punta e fermarmi li, di camminare non ne posso davvero più, e poi la forza del mare sta diminuendo.
Con il calare del sole accostano i classici barracuda serali, ne faccio qualcuno sul kg, altri si slamano durante il recupero, ma ad un tratto, proprio nel momento in cui l'esca entra nella schiumata, arriva una botta un po' diversa dal solito, ed esce, come ciliegina sulla torta per arricchire ulteriormente la giornata, pure una spigola!
Direi che posso ritenermi soddisfatto, potrei concludere subito la serata ma ormai opto per restare fino all'ultimo, le pescate in Corsica non si interrompono. La scelta si rivelerà azzeccata, l'attività dei barracuda non era ancora terminata ed infatti prima della fine esce un altro discreto esemplare.
Alla prossima mareggiata Corsa. :)
lunedì 9 settembre 2013
Paradox
Si dice sempre che l'estate sia un pessimo periodo per pescare, specialmente da terra, ed effettivamente tutti i presupposti per rendere questi mesi poco produttivi ci sono tutti: dalla confusione dei vacanzieri all'eccessiva pressione di pesca in ogni forma.
Eppure, non è la prima volta che questa stagione si trasforma per me in una delle più produttive,
sarà che non ho mai dato importanza ai luoghi comuni, me ne frego di dover stare 30 minuti in coda sotto il sole ad ogni località turistica e vado a pesca sempre e comunque.
A quanto pare anche i pesci seguono la mia logica, e infatti, ci siamo incotnrati spesso!
Incredibile la varietà di specie e la taglia media incontrata quest'anno.
Leccia Amia con Mommotti 190. Rilasciata ovviamente!
Serrone con Pop Queen.
La mia cattura preferita, il dentice. La soddisfazione di prendere una di queste meraviglie a casa propria non ha eguali. Jig Iarfish
Barracuda cannibale con Mommotti 180. Aveva in pancia un suo simile stimato sui 400 - 500gr,
Monster serra con Pro-q 145. Il big dell'estate !
Spigolina estiva con l'intramontabile Artist...
Bellissimo l'autografo lasciato da un serra su uno dei miei artificiali più produttivi, il Boldool. Più di una persona mi consigliò di metterlo in bacheca... folli, i veri guerrieri devono morire sul campo di battiglia.
Al prossimo post !
Eppure, non è la prima volta che questa stagione si trasforma per me in una delle più produttive,
sarà che non ho mai dato importanza ai luoghi comuni, me ne frego di dover stare 30 minuti in coda sotto il sole ad ogni località turistica e vado a pesca sempre e comunque.
A quanto pare anche i pesci seguono la mia logica, e infatti, ci siamo incotnrati spesso!
Incredibile la varietà di specie e la taglia media incontrata quest'anno.
Leccia Amia con Mommotti 190. Rilasciata ovviamente!
Serrone con Pop Queen.
La mia cattura preferita, il dentice. La soddisfazione di prendere una di queste meraviglie a casa propria non ha eguali. Jig Iarfish
Barracuda cannibale con Mommotti 180. Aveva in pancia un suo simile stimato sui 400 - 500gr,
Monster serra con Pro-q 145. Il big dell'estate !
Spigolina estiva con l'intramontabile Artist...
Bellissimo l'autografo lasciato da un serra su uno dei miei artificiali più produttivi, il Boldool. Più di una persona mi consigliò di metterlo in bacheca... folli, i veri guerrieri devono morire sul campo di battiglia.
(in realtà a lui è toccata una fine decisamente più indegna, c'est la vie)
Al prossimo post !
martedì 6 agosto 2013
For the night is dark and full of terrors
Non ho resistito al rubare la citazione ad un noto telefilm, la trovo molto appropriata per quelle nottate estive passate al buio a cercare quei pesci dentuti e cattivi tipici della stagione.
Anche se scrivo molto meno di prima, a pesca ci vado sempre, e per fortuna la voglia di fare qualche foto non mi è passata.
La mia casetta mobile, sempre presente nelle trasferte fatte sia in compagnia che, come piace a me, in solitaria, si è dimostrata anche quest'anno un'indistruttibile tenda "da guerra" ormai posata su ogni tipo di terreno e testata anche sotto le intemperie.
Un'altra valida alleata, in uno di quei scatti fatti a perditempo tra un lancio e l'altro nei momenti post tramonto erroneamente considerati (da me per primo) poco produttivi, la luna !
Anche se i mostri veri continuano a restare in acqua, qualche bel capoccione fortunatamente decide di salire a terra per una foto ricordo.
I Tide Minnow Slim 175, sono ormai quasi gli unici long jerk che uso a barra. Da notare il primo della fila, montato con ancorette 4X, era solo una prova... adesso ogni esca che utilizzo le monta.
To be continued...
Alla prossima!
Anche se scrivo molto meno di prima, a pesca ci vado sempre, e per fortuna la voglia di fare qualche foto non mi è passata.
La mia casetta mobile, sempre presente nelle trasferte fatte sia in compagnia che, come piace a me, in solitaria, si è dimostrata anche quest'anno un'indistruttibile tenda "da guerra" ormai posata su ogni tipo di terreno e testata anche sotto le intemperie.
Il tempo passa e le catture aumentano, ma i barracuda, le prede principe di queste uscite, continuano a non stancarmi, e ogni anno si rinnova la sfida al mostro senza volto da record. Vedere quelle lunghe schiene nere illuminate dalla luce del LED mentre vengono tirate a riva è sempre una scena particolarmente elettrizzante.
Anche se i mostri veri continuano a restare in acqua, qualche bel capoccione fortunatamente decide di salire a terra per una foto ricordo.
I Tide Minnow Slim 175, sono ormai quasi gli unici long jerk che uso a barra. Da notare il primo della fila, montato con ancorette 4X, era solo una prova... adesso ogni esca che utilizzo le monta.
To be continued...
Alla prossima!
domenica 26 agosto 2012
Foto Report
Piccolo report fotografico di una giornata come un'altra in riva al mare, con la sola compagnia della mia passione, che sembra non esaurirsi mai, e più cerco di placarla, più diventa "affamata".
Nulla di particolare, nulla di eclatante, niente catture da sogno o spettacoli della natura, solo momenti di mare particolarmente piacevoli che danno il sorriso per affrontare meglio la vita di tutti i giorni. Ne ho approfittato per fare qualche foto, che condivido più che volentieri con il blog.
Uno dei tanti tramonti caldi, in questo caso quasi "fumante" che fanno da cornice ad ogni mia pescata estiva.
Poco più a Sud in contemporanea, un'altro tramonto in corso, quello lunare.
Nei momenti morti mi diverto sempre a sbirciare nelle cavità della roccia, sempre ricchissime di "gustosa" vita.
Ah, se ti piglio...
Un bel barra finalmente si è deciso a farsi strada tra i tanti piccoletti che affollavano il sottocosta durante questa estate 2012. Allamato esterno con il Mommotti 180 ARB si è fatto rispettare in canna come pochi altri pesci della sua stazza.
Alla prossima!
Nulla di particolare, nulla di eclatante, niente catture da sogno o spettacoli della natura, solo momenti di mare particolarmente piacevoli che danno il sorriso per affrontare meglio la vita di tutti i giorni. Ne ho approfittato per fare qualche foto, che condivido più che volentieri con il blog.
Uno dei tanti tramonti caldi, in questo caso quasi "fumante" che fanno da cornice ad ogni mia pescata estiva.
Poco più a Sud in contemporanea, un'altro tramonto in corso, quello lunare.
Nei momenti morti mi diverto sempre a sbirciare nelle cavità della roccia, sempre ricchissime di "gustosa" vita.
Ah, se ti piglio...
E ovviamente ci sono loro, sempre (o quasi) pronti a lasciare i loro segni indelebili sulle esche.
Un bel barra finalmente si è deciso a farsi strada tra i tanti piccoletti che affollavano il sottocosta durante questa estate 2012. Allamato esterno con il Mommotti 180 ARB si è fatto rispettare in canna come pochi altri pesci della sua stazza.
E per finire un po' di riscaldamento con i jig prima dell'autunno... tornare a jiggare anche per 8 ore filate dopo che per mesi hai lanciato longjerk per neanche due ore ad uscita, richiede un po' di preparazione... :)
Alla prossima!
lunedì 13 agosto 2012
Summer Goes On
Un breve post tanto per tenere il blog aggiornato, che ultimamente sto trascurando un po' troppo :)
Questa è un'estate particolare... non tanto per la presenza di pesce, ma più che altro per la taglia media, soprattutto dei barracuda, più bassa di ogni altro anno. Ovviamente questo non basta a far calare la mia voglia di lanciare, e quindi, in attesa di tempi migliori e di catture più sostanziose, si continua a martellare il mare con artificiali di ogni genere...
Un Tide Minnow Slim insegna a nuotare ad un giovane Barracuda.
Un altro Barracuda che non ha saputo resistere al fascino del Mommottone ^_^
Sempre barra nella classica accoppiata notturna long-jerk bianco / cuda. Infallibile !
Poi ci sono loro, i serracchiotti, un vero spasso da pescare a galla per i loro attacchi esplosivi. Ultimamente mi sto divertendo a strapazzarli con il 30lb e il "cannone" da 3oz. Le slamate diminuiscono sensibilmente.
Un altro serrachiotto preso in notturna con un Dumbel Pop, da notare in che condizioni è quel povero artificiale... Ricordo che l'attacco di questo pesce è stato particolarmente violento, scatto fulmino laterale all'esca a un metro da riva, con botta finale esplosiva che ho sentito anche troppo bene in canna, essendo sotto i piedi. Mi sono goduto per bene la schiena del pesce che tagliava l'acqua fino allo scontro con l'esca, molto molto bello!
Al prossimo aggiornamento :)
Questa è un'estate particolare... non tanto per la presenza di pesce, ma più che altro per la taglia media, soprattutto dei barracuda, più bassa di ogni altro anno. Ovviamente questo non basta a far calare la mia voglia di lanciare, e quindi, in attesa di tempi migliori e di catture più sostanziose, si continua a martellare il mare con artificiali di ogni genere...
Un Tide Minnow Slim insegna a nuotare ad un giovane Barracuda.
Un altro Barracuda che non ha saputo resistere al fascino del Mommottone ^_^
Sempre barra nella classica accoppiata notturna long-jerk bianco / cuda. Infallibile !
Poi ci sono loro, i serracchiotti, un vero spasso da pescare a galla per i loro attacchi esplosivi. Ultimamente mi sto divertendo a strapazzarli con il 30lb e il "cannone" da 3oz. Le slamate diminuiscono sensibilmente.
Un altro serrachiotto preso in notturna con un Dumbel Pop, da notare in che condizioni è quel povero artificiale... Ricordo che l'attacco di questo pesce è stato particolarmente violento, scatto fulmino laterale all'esca a un metro da riva, con botta finale esplosiva che ho sentito anche troppo bene in canna, essendo sotto i piedi. Mi sono goduto per bene la schiena del pesce che tagliava l'acqua fino allo scontro con l'esca, molto molto bello!
Al prossimo aggiornamento :)
lunedì 23 luglio 2012
Moon Path
E' difficile vivere in pace la propria passione in mesi caotici come luglio o agosto. Per trovare un po' di tranquillità ormai non bastano manco le rare perturbazioni di questo periodo, si trovano barche e bagnanti anche con un po' di onda e cieli cupi. Rimangono solo quelle scogliere isolate, zone dove i comuni mortali non si sognerebbero mai di passare un tramonto, per cercare di fregare quei predatori cattivi e dentuti che amano il caldo.
Pescare di notte però non mi è mai piaciuto, per questo, le serate di luna, aiutano nel rendere più piacevoli le uscite senza illuminazione solare.
Il massimo della goduria è lanciare un topwater nel cono di luce lunare, le increspature formate dall'artificiale creano nuovi riflessi che indicano la posizione dell'esca anche a grandi distanze. Finisco sempre per seguirla come stregato fino a che non arriva la tanto attesa esplosione d'acqua, che ai nostri occhi risulta più come uno spettacolare gioco di luci.
Anche l'effetto che ha la luna sul paesaggio mi ha sempre affascinato, è come se desse un tocco alieno all'ambiente che conosco. Mi piace a tal punto che cerco di utilizzare il meno possibile la Petzl frontale, quasi a non voler rovinare la particolare atmosfera.
A quanto pare però, non sono l'unico a gradire certi ambienti al chiaro di luna...
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