Ore 5:20, la sveglia suona.
Durante la notte la tenda mi è crollata addosso, forti raffiche dovute ad una perturbazione lontana hanno allentato i tiranti.
Non ho sentito una mazza e mi sveglio confuso avvolto dal telo come un insaccato.
I fulmini in lontananza mi fanno sperare in una mattinata ricca di attività, e barcollante con la mia attrezzatura mi dirigo verso la postazione.