Troppo. Davvero. Ma sono tornato per rimediare. Meglio tardi che mai no?
Questa estate, dopo circa 12 anni, sono riandato in vacanza in montagna. Quasi venti giorni trascorsi in una casetta fresca fresca, mentre a Grosseto se ne stavano a sguazzare nel sudore. Non male devo dire, non male anche perché ovviamente mi sono massacrato di pesca in torrente, ho troteggiato come un indemoniato quasi tutti i giorni, talmente tanto e ripetutamente che alla fine mi è passata la voglia anche solo di pensarci, un po' come succede con una bella canzone, la ascolti dalla mattina alla sera appena la scopri, ma poi non la puoi più sentire!
Beh che dire, ho avuto la possibilità di sbizzarrirmi, girato torrenti nuovi, rivisitato "vecchi" corsi d'acqua, esplorato ogni pozza e tratto mancante di luoghi conosciuti ma non completamente, insomma una bella botta di esperienza.
Le catture non sono mancate, dalle tante under 30 a qualche big. E' stato bello ritrovare vecchie conoscenze, come allo stesso tempo farne di nuove.
Visto il tanto tempo a disposizione e le numerose catture, mi sono pure potuto permettere qualche scatto "in azione" con pesci che generalmente tendo a portare a terra il più in fretta possibile senza perdere tempo. Qui sotto una bella cucciolona tra i 45 e i 50.
Pesci del genere in genere riescono ad appagarti e onestamente ero convinto fosse quella la taglia massima a cui ambire, in fondo in questi torrentini i pesci come fanno a crescere ulteriormente? Contento delle mie 3 - 4 trotone prese nei giorni precedenti, ormai pescavo senza ambizioni, cosi per godermi la pace del bosco, l'ambiente e le sue creature, a volte anche orribilanti diciamolo pure.
Eppure tra un lancio e l'altro, arrivo a una buca di quelle belle, ma non più di tanto, dove ti aspetti una cattura o magari due da 30cm, e invece... e invece succede che l'esca tocca l'acqua e un torello che non avevi mai visto prima te la ingoia in un sol boccone.
Il pesce si dimostra un po' moscio, ma quando arriva sotto è un vero spettacolo, lunga e cicciotta allo stesso tempo. La adagio sulla sabbia della riva solo per una veloce e inaccurata misurazione, siamo sui 60cm !! Poi la slamo e la riossigeno con cura, prima di vederla sparire nella sua tana. Chissà se un giorno la rivedrò.
Iper appagato e con un sorriso indelebile stampato in volto, decido di fare le ultime due buche e poi rientrare. La pescata per me era finita. Per me si, ma non per i pesci. Poco dopo arriva lei.
Non ci credo un'altro torello !! Un po' più piccola della prima ma fortunatamente tre volte più energetica, ho dovuto tribolare un po' per tirarla fuori dal correntone ed è persino riuscita a prendere qualche metro di lenza, cosa che in torrente non capita praticamente mai. Questa volta siamo sui 55 abbondanti.
Le uscite successive le ho fatte più per stare all'aria aperta, in torrenti minuscoli e cristallini, anche solo popolati da pinnuti osceni come quello qui sotto, fortunatamente la pesca non è fatta di soli pescioni.
Talvolta invece, prendevo a camminare per il solo gusto di inoltrarmi il più possibile, lungo quei corsi d'acqua che si spingevano anche per decine di km all'interno di boschi disabitati e senza sentieri, lanciando poco ma camminando tanto. Fortunatamente quel marchingegno infernale chiamato gps mi fermava prima dei punti di "non ritorno".
Era un gran piacere essere uno dei pochi ad andare a bucare pesci che vivono credo quasi indisturbati dall'uomo in zone cosi isolate. Soprattutto quando si trattava di esemplari di taglia usciti da buche con acqua a dir poco cristallina.
Una piccola particolarità di questa vacanza: tornato a casa mi sono accorto di un piccolo dettaglio. Non ho mai cambiato esca, ho sempre avuto il mio fedele Ryuki 45 attaccato al finale, sempre lui per 20 giorni. Segno evidente di quanto questa pesca sia fatta più di gambe e braccia, che di tecnica.
Alla prossima pescata, e stavolta si spera sia salata!