Attrezzatura leggera, una manciata di ondulanti e rotanti e via a cercare ogni blocco e dislivello importante che possa creare un rallentamento per la loro risalita. Ogni nuova stagione è sempre un'incognita, non sai mai come sarà, quanto numerosi saranno i branchi, e se sei arrivato in anticipo o in ritardo, ma tutti questi interrogativi alla fine risultano sempre una perdita di tempo, in quanto basta riuscire a ferrare uno solo di questi "sardoni" per potersi ritenere soddisfatti per l'intera stagione !
Il massimo del divertimento si ha con la pesca a vista, quando la torbidità delle acque lo consente e non è difficile individuare i branchi di cheppie fermi in corrente. E' proprio qui che si distingue quanto siano particolari questi pinnuti, a volte aggressivi predatori, altre volte pesci apparentemente svogliati ma che in realtà non aspettano altro che l'esca gli passi a pochi cm dalla bocca per sferrare l'attacco, quasi fossero uno scorfano.
Non mancano salti, veloci fughe in corrente e tutti quegli aspetti che caratterizzano i pesci di mare, notoriamente più energetici dei loro simili d'acqua dolce.
Quella alla cheppia non è una pesca "mono preda", spesso si fanno vedere anche i veri abitanti del fiume, sempre in agguato sotto un tronco o in attesa dietro i tagli di corrente, i cavedani! Un combattente molto più umile rispetto al cosiddetto tarpon italiano, ma comunque piacevole da ritrovarsi in canna con attrezzature leggere, magari allamato proprio dopo quel lancio più lungo del solito che fa rimbalzare l'esca su un masso della riva opposta.