A mia memoria non ricordo un inverno con cosi tante giornate caratterizzate da venti provenienti dal 1° quadrante. Se questo da una parte non mette in moto le spigole almeno in ambiente marino, dall'altra continua a tenere alta e costante la presenza di cefalopodi nel sottocosta, per la gioia degli appasionati di eging che possono approfittarne per sfogare la loro passione...
Le catture, quando numerose, rendono la pescata estremamente divertente e movimentata, andando cosi a sopperire alla mancanza di un vero e proprio "combattimento" con la preda.
Dopo diversi anni di questa pesca e non sò quante catture effettuate, non avevo mai fatto caso alla particolare disposizione dei tentacoli dei calamari a riposo ( o forse in posizione di difesa? ), tutti raccolti al centro tranne due laterali gonfiati quasi a ricordare le alette di un totano, probabilmente serve a confondere i nemici sulla direzione di fuga. Ricorda vagamente anche qualcos'altro, ma sorvoliamo....
Concludo questo breve post con una foto che accomuna ogni mia uscita ad eging, la sottile linea rossa finale del tramonto che dichiara il termine della pescata con blocco totale dell'attività di caccia dei cefalopodi... una regola costante!
Complimenti Daniele, tante catture e belle foto!
RispondiEliminaIl bottino della seconda foto è piuttosto ricco, ma li hai presi in pochissimo tempo che sembrano tutti vivi?
Ciao Andrea, quelli sono il frutto di un'ora e passa di pesca. Hanno tutti i colori molto accesi perchè li mantengo in vita fino a fine pescata nelle pozze di scogliera. :)
RispondiEliminaBè in poco tempo hai fatto un bel carniere e con una canna (1021 mi pare?)non di certo da cefalopodi, alla faccia di tutti i tecnicismi di cui si parla nei vari forum.. Il manico è quello che conta!
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