Cronache di ordinarie giornate di pesca

venerdì 14 marzo 2014

Dream Fish

Ogni anno, ci sono giorni speciali, ricorrenze particolari che voglio passare da solo con la mia passione. Un rito che rinnovo ad ogni appuntamento,senza pretese e con lo scopo primario di passare una giornata al mare.

Purtroppo, come la legge di Murphy impone "se qualcosa puo' andar male, lo farà" succede troppo spesso che arrivati a queste date particolari il meteo ci metta lo zampino più del previsto con piogge, temporali e piene dei fiumi, trasformando inesorabilmente l'uscita di pesca in una grande delusione.
Ancora una volta, le premesse non erano per niente incoraggiati: sveglia alle prime luci dell'alba e c'è già un temporale che sovrasta la zona di pesca prescelta. Decido ugualmente di partire, le previsioni meteo in parte sono incoraggianti, indicano un rasserenamento imminente, ma allo stesso tempo anche un rinforzo dei venti.

Le prime ore di "pesca" trascorrono inevitabilmente chiuso in macchina ad aspettare un miglioramento, ma a questo ero preparato, con un po' di buona musica e un salto al bar, il tempo passa abbastanza in fretta. Poi, finalmente, i primi raggi di sole si fanno largo tra i nuvoloni e danno il via ai giochi, è ora di andare!
Sembra tutto in regola e pian piano torna il buon umore, mare moderato, vento affrontabile e tanta voglia di lanciare. Ci voglio credere più del previsto, precedenti esperienza mi ricordano che questa potrebbe essere la giornata giusta per i grandi incontri e non a caso, oltre alla normale attrezzatura da spinning medio, ho con me la mia cara canna "palo"da 3oz per le grandi occasioni. Inizio subito con lei a lanciare in acqua stick XXL, popperoni vari e altri mega minnow da vergognarsi a nominare, nonostante sia in uno dei peggiori mari del mediterraneo sto pescando come fossi ai tropici.
Le prime due ore passano senza segni di vita lanciando ininterrottamente questi colossi e la stanchezza prende presto il sopravvento. Come se non bastasse, il preannunciato rinforzo dei venti è arrivato, il mare è in aumento e le distanze di lancio si accorciano a vista d'occhio. Mi ci aveva fatto credere ma a quanto pare tutto sta prendendo nuovamente una piega negativa.
Ormai le onde arrivano alla mia postazione, e ogni 5 minuti mi ritrovo avvolto dagli schizzi che mi regalano la solita doccia fredda, un vero piacere se ci aggiungiamo 16 -18 nodi di vento costanti.
Devo ammetterlo, in qualunque altro giorno sarei già tornato a casa da tempo, o forse manco sarei partito, ma non oggi, non ci si arrende nelle giornate speciali.
Il vento è veramente pressante, e sono pure costretto a pescare esposto in punta, dove nonostante arrivino costantemente secchiate d'acqua, almeno guadagno quei 5 -10 metri di lancio che mi danno l'illusione di avere qualche chance in più.


Non so bene per quanto tempo sia andato avanti a pescare a testa bassa in quelle condizioni, so solo che ad un certo punto intravedo una sagoma scura nel cavo d'onda, grossa, lunga ma per niente nitida.
"Cavolo allora ci sono! O forse è stato un riflesso di luce ? Magari me lo sono immaginato" Sono cosi fuso che non riesco più a dare fiducia neanche ai miei occhi.
10 minuti dopo però, arriva la conferma! Un gruppo di aguglie in fuga con tanto di predatore dietro fa capire chiaramente che non stavo sognando, e qualcosa è accostato proprio vicino alla mia postazione. Ritrovo immediatamente le forze, è bastata una cacciata di pochi secondi per far tornare tutto il vigore iniziale.
In seguito vedrò altre cacciate, anche abbastanza vicine, ma con quel vento i miei artificiali facevano poco più di 20 metri, e non le raggiungevo mai. Non demordo, almeno una mi passerà sotto i piedi prima o poi...
Infine, dopo tanto penare, arriva il mio momento.
Una grossa sagoma aggalla dal blu, si avvicina all'esca con l'inconfondibile pinna di una grossa leccia alzata che fende l'acqua, prova timidamente a dare due smusate, continua a seguire, si affianca al popper e sferra l'attacco. Il tutto in tre o quattro secondi che ad essere li sono sembrati un'eternità !
Mi arriva in canna una botta tremenda che cerco malamente di rimandare al mittente con due forti ferrate. La prima fuga non tarda ad arrivare, veloce e potente. C'è davvero un bel pesce dall'altra parte della lenza. Non appena tocca a me tirare mi rendo subito conto che c'è qualcosa di anomalo, non riesco a girargli la testa e ad ogni pompata ho la sensazione di recuperare un muro... probabilmente è allamata di fianco e il terrore che si slami prende presto il sopravvento. Il pesce è forte e l'impossibilità di avvicinarla velocemente a riva gli permette di riguadagnare energia per nuove fughe. Niente combattimento breve e intenso questa volta !!
Me la gioco come posso, tiro quando devo e cedo quando tira lei, è tosta ma alla fine arriva a riva e proprio qui mi rendo conto che il difficile doveva ancora cominciare... intorno a me ho solo gradoni, nessuna possibilità di spostamenti in zone meno impegnative a causa di vento e onde, sono solo e dato che non ho la minima intenzione di uccidere il pesce per il salpaggio, non c'è altra soluzione che farla adagiare in qualche scalino e prenderla al volo.
Inizia un tira e molla estenuante, la faccio salire più volte sopra gli scalini, ma riesce sempre a girarsi e riprendere il largo. La lenza finisce sulle rocce più volte e tra il rischio abrasione e il pericolo slamata mi aspetto il finale negativo da un momento all'altro... Il buffo è che ho un 50lb in canna ma mi sento come se stessi pescando con un 6lb, non c'è verso di manovrarla! Sono momenti come questi che vorresti prendere a schiaffi fino al loro pentimento tutti quelli che dicono che per le lecce basta il 20lb.
Mi rendo conto di stare vivendo un sogno, da solo, nel mio ambiente, immerso nella schiuma e attaccato ad un mostro, posso già ritenermi più che soddisfatto, quindi decido di rischiarmela un po' e sperare nel meglio.
Mi sposto sul bordo dello scalino, aspetto l'onda, pompo il pesce con più forza del solito e, una volta portato dietro di me mi getto sulla sua coda.
Presa ! L'ho presa davvero !! E' finita.
La trascino velocemente in una grossa pozza, dove posso finalmente ammirarla e rilassarmi. Non c'è niente da fare, la leccia è il pesce più affascinante che abbiamo nel mediterraneo e per questo devo affrettarmi a rilasciarla in fretta. Prendo di corsa treppiede e digitale (già tutto pronto per l'uso) scatto due foto ricordo e via con il release, bacio sulla nuca e di nuovo in mare. La vedo scodare non appena si sente libera, segno che tutto è andato per il meglio. Woohoo !
Zuppo, infreddolito, con i waders strappati ma allo stesso tempo contento come un bambino il giorno di natale prendo tutta la mia roba e me ne torno a casa, il mare potrebbe avere ancora altre emozioni da regalare, ma io non posso chiedere di più, ho già avuto tanto, troppo !